Espropriazioni

L’espropriazione per pubblica utilità è l’istituto giuridico in virtù del quale la pubblica amministrazione può, con un provvedimento, acquisire o far acquisire ad un altro soggetto (anche privato), per esigenze di interesse pubblico, la proprietà o altro diritto reale su di un bene, indipendentemente dalla volontà del suo proprietario, previo pagamento di un indennizzo.

L’espropriazione è espressione del potere ablatorio che, in varia misura, tutti gli ordinamenti riconoscono alla pubblica amministrazione e che consente alla stessa di sacrificare l’interesse privato in vista di un superiore interesse pubblico.

Inoltre, per l’esecuzione di un’opera di pubblica utilità possono essere occupati temporaneamente terreni per l’estrazione, per il deposito di materiali e attrezzature, per l’installazione di magazzini e cantieri di lavoro, per praticare passaggi provvisori, per aprire canali di diversione delle acque e per ogni altro uso necessario alla realizzazione dell’opera.

Talvolta, però, all’occupazione non segue l’espropriazione così spesso sorge un contenzioso con la pubblica amministrazione in ordine alla restituzione del fondo o, se questo è stato irrimediabilmente trasformato, per il risarcimento del danno.

Nel procedimento ablativo un aspetto importante è quello relativo alla stima dell’indennità di esproprio. Se non correttamente determinata il proprietario del fondo può avviare un procedimento stragiudiziario previsto dal T.U. Espropriazioni, ovvero rivolgersi alla competente Autorità Giudiziaria.

Rientrano nel procedimento espropriativo anche le costituzioni delle servitù coattive, ad esempio di elettrodotto e di acquedotto.

La  materia é complessa ed articolata, e richiede competenze specifiche e, spesso, diverse.

Lo Studio, avendo maturato una specifica competenza nel settore, può assistere i soggetti privati e le pubbliche amministrazioni nelle diverse fasi del procedimento espropriativo ed assumere la loro difesa innanzi alla Autorità Giudiziaria.

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